Nuova Riveduta:

Daniele 1:4

Dovevano essere ragazzi senza difetti fisici, di bell'aspetto, dotati di ogni saggezza, istruiti e intelligenti, capaci di stare nel palazzo reale per apprendere la scrittura e la lingua dei Caldei.

C.E.I.:

Daniele 1:4

senza difetti, di bell'aspetto, dotati di ogni scienza, educati, intelligenti e tali da poter stare nella reggia, per essere istruiti nella scrittura e nella lingua dei Caldei.

Nuova Diodati:

Daniele 1:4

giovani in cui non ci fosse alcun difetto, ma di bell'aspetto, dotati di ogni sapienza, che avessero conoscenza e rapido intendimento, che avessero abilità di servire nel palazzo del re e ai quali si potesse insegnare la letteratura e la lingua dei Caldei.

Riveduta 2020:

Daniele 1:4

giovani senza difetti fisici, di bell'aspetto, dotati di ogni saggezza, istruiti e intelligenti, tali da poter stare nel palazzo del re per imparare la scrittura e la lingua dei Caldei.

La Parola è Vita:

Daniele 1:4

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Daniele 1:4

giovani senza difetti fisici, belli d'aspetto, dotati d'ogni sorta di talenti, istruiti e intelligenti, tali che avessero attitudine a stare nel palazzo del re; e d'insegnar loro la letteratura e la lingua de' Caldei.

Ricciotti:

Daniele 1:4

alcuni giovanetti senza difetto alcuno, di bell'aspetto, aperti a ogni sapienza, capaci di scienza, e disposti alle discipline, e che potessero stare nel palazzo del re ed essere istruiti nelle lettere e nella lingua dei Caldei.

Tintori:

Daniele 1:4

giovinetti, senza difetto, belli, istruiti in ogni sapienza, ornati di scienza, bene educati, e tali da potere stare nel palazzo del re, e di far loro insegnare la letteratura e la lingua dei Caldei.

Martini:

Daniele 1:4

Giovinetti senza difetto, di bell'aspetto, e istruiti in ogni maniera di saggezza, ornati di scienza, e ben educati, e che fosser degni di stare nel palazzo del re, affinchè insegnasse loro le lettere, e la lingua de' Caldei.

Diodati:

Daniele 1:4

ne menasse de' fanciulli, in cui non fosse alcun difetto, belli d'aspetto, e intendenti in ogni sapienza, e saputi in iscienza, e dotati d'avvedimento, e di conoscimento, e prodi della persona, per istare nel palazzo del re; e che s'insegnassero loro le lettere, e la lingua de' Caldei.

Commentario abbreviato:

Daniele 1:4

Daniele era di origini nobili, se non della famiglia reale di Giuda. Fu portato in cattività a Babilonia nell'anno quarto di Ioiachin, A.C. 606, quando era ancora giovane. Lì ricevette l'insegnamento dei Caldei e ricoprì alte cariche sia sotto l'impero babilonese che sotto quello persiano. Fu perseguitato per la sua religione, ma fu liberato miracolosamente; visse fino a una grande età, dato che doveva avere circa novantaquattro anni al momento dell'ultima delle sue visioni. Il libro di Daniele è in parte storico, in quanto riporta varie circostanze che accaddero a lui stesso e ai Giudei a Babilonia; ma è soprattutto profetico, in quanto riporta visioni e profezie che predicono numerosi eventi importanti relativi ai quattro grandi imperi del mondo, alla venuta e alla morte del Messia, alla restaurazione dei Giudei e alla conversione dei Gentili. Sebbene vi siano notevoli difficoltà nello spiegare il significato profetico di alcuni passi di questo libro, troviamo sempre un incoraggiamento alla fede e alla speranza, esempi degni di essere imitati e qualcosa che indirizza i nostri pensieri a Cristo Gesù sulla croce e sul suo trono glorioso.

Capitolo 1

La prigionia di Daniele e dei suoi compagni Dan 1:1-7

Il loro rifiuto di mangiare la carne del re Dan 1:8-16

Il loro miglioramento nella saggezza Dan 1:17-21

Versetti 1-7

Nabucodonosor, re di Babilonia, nel primo anno del suo regno, prese Gerusalemme e portò via chi e cosa voleva. Da questa prima cattività, molti pensano che si debbano far risalire i settant'anni. È interesse dei principi impiegare uomini saggi; ed è loro saggezza trovare e formare tali uomini. Nabucodonosor ordinò che questi giovani scelti fossero istruiti. Tutti i loro nomi ebraici avevano qualcosa di Dio; ma per far loro dimenticare il Dio dei loro padri, la Guida della loro giovinezza, i pagani diedero loro nomi che sapevano di idolatria. È doloroso riflettere su quanto spesso l'educazione pubblica tenda a corrompere i principi e la morale.

Riferimenti incrociati:

Daniele 1:4

Lev 21:18-21; 24:19,20; Giudic 8:18; 2Sa 14:25; At 7:20; Ef 5:27
Dan 2:20,21; 5:11; Ec 7:19; At 7:22
Dan 1:17-20; Prov 22:29

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